Non vendere musica, vendi una STORIA… Scopri la potenza dello Storytelling

LA GENTE COMPRA STORIE.

Potremmo chiudere direttamente qui questo articolo, perché non c’è altro da aggiungere.

La gente non compra prodotti o servizi, la gente compra storie.

Fine.

Oggi per comunicare il tuo messaggio, devi necessariamente venderlo.

 

Il mercato è pienissimo, quasi saturo di informazioni e di personaggi che comunicano.

Soprattutto perché, grazie ai social, tutti possono creare contenuti e comunicare il proprio messaggio.

 

C’è un vero e proprio sovraffollamento, ed è importante capire come emergere e come essere notati in mezzo a tutto questo caos.

 

Come spiccare in mezzo alla massa.

 

E possiamo farlo solo e soltanto se diventiamo dei VENDITORI DI NOI STESSI.

 

Se non riusciamo a venderci, non verremo mai e poi mai notati e percepiti.

 

E qui apriamo una piccola parentesi: in Italia la parola “venditore” ha un’accezione negativa.

 

Ma è sbagliato! Se prendiamo il vero significato di “vendere”, scopriamo che vuol dire “portare valore”. 

 

Ed è così. Pensaci un attimo: che cos’è la vendita?

La vendita è l’insieme di tutte quelle azioni che ha lo scopo di comunicare, in maniera persuasiva, l’elenco dei vantaggi e dei benefici che otterrai comprando qualcosa o prendendo una determinata decisione.

 

In tutto questo, è vero che, là fuori, la vendita è stata sputtanata da diversi personaggi che avevano scopi poco etici… E che si sono arricchiti senza dare in cambio del valore. 

 

Dall’altra parte però, ci sono persone come te: artisti che hanno l’obiettivo di vendere il proprio credo e la propria visione attraverso la musica.

 

E ci siamo anche noi di Music X, che stiamo vendendo il nostro messaggio legato al Marketing Musicale, per aiutare te ad ottenere finalmente i risultati che meriti.

 

Devi sapere che uno degli strumenti in assoluto più potenti per vendere, è proprio raccontare delle storie.

 

Nello specifico…

 

La tua storia

La tua storia, se raccontata in modo efficace e seguendo una logica, ha la capacità di far emozionare, ispirare e far immedesimare la persona cui la stai raccontando…

… o il pubblico che la sta ascoltando in quel momento, sia online che offline…

 

Questa cosa crea una connessione potentissima con le persone, che si sentono fin da subito legate a te.

 

Ma pensa al mondo della musica: quali sono le migliori clip? Quelle che raccontano una storia.

Quali sono i brani migliori? Quelli che raccontano una storia.

 

Prendiamo poi come esempio la Disney: perché i cartoni animati sono così efficaci? Perché raccontano delle storie. I bambini si appassionano e si divertono grazie alle storie.

 

Qual è il modo più efficace con cui ricordarti qualcosa? Associare il ricordo ad una storia, che riesce a rimanere vivida nella tua mente.

 

Oggi capirai nel dettagli quali sono i principi di base per raccontare la tua storia (che, lo do per scontato, deve essere la tua vera storia: non inventarti cazzate!)

 

Prova ad immaginarti questo scenario: ci sei tu, un altro artista e un manager di un’etichetta discografica.

No, non è una barzelletta.

 

Il manager chiede all’altro artista: “Tu di cosa ti occupi, qual è il tuo genere?”.

 

E l’artista: “Il faccio la Trap, zio! E spacco” (ovviamente l’ho estremizzata per farci anche due risate).

 

Poi arrivi tu e, alla stessa domanda, inizi a raccontare la tua storia (anziché fare lo spaccone):

 

Sono sempre stato appassionato di musica, fin da piccolo.

Già all’età di 7 anni mi divertivo e mi emozionavo guardando i concenti dei grandi artisti e percepivo l’enorme impatto positivo che riuscivano ad avere sulla gente. 


Lì mi sono appassionato di musica e ho capito il bellissimo impatto che può aver sul mondo.


Recentemente poi, è arrivato il giorno in cui ho conosciuto il genere Trap: è stato amore a prima vista.

Il genere Trap mi ha trasmesso gli stessi valori in ci credo da anni e sono convinto che questo genere possa davvero ispirare le persone. Da quel momento ho deciso di focalizzarmi sul Trap, con un’idea chiara in testa: diffondere il mio messaggio, i miei principi e la mia filosofia attraverso questo genere.

Chiaramente sono passato attraverso varie difficoltà: all’inizio, lo sappiamo tutti, nessuno ti conosce e non hai abbastanza soldi per comprare l’attrezzatura che ti piacerebbe avere.

 

In più, alcuni miei amici mi prendevano in giro e mi buttavano giù… Per non parlare dei miei genitori, che continuavano a dirmi che ormai non si può più vivere di musica, che gli artisti fanno la fame e tutti questi luoghi comuni.

 

Ma il mio perché era forte: perciò ho iniziato a fare diversi sacrifici e risparmiare tutti i soldi che potevo risparmiare per far uscire i primi brani.

 

E la svolta è arrivata quando ho capito che non dovevo più farmi abbattere dal giudizio degli altri: tu sei il tuo sogno e devi fare di tutti per perseguirlo. Costi quel che costi.

Così, sono arrivato ad oggi: sto per fare uscire il mio primo album e ho una visione chiara della direzione in cui voglio andare.

 

Vedo il mio futuro nel mondo della musica nel modo X, Y e Z […]

 

Ora, abbiamo fatto un esempio un po’ campato per aria ma… 

 

Percepisci la differenza?

 

Linee guida per creare il tuo storytelling

Per concludere voglio lasciarti, come sempre, del materiale pratico: ti darò una sorta di “scaletta”, che ti servirà come linea guida per raccontare la tua storia in modo efficace.

 

5 punti in totale, sei pronto?

 

Iniziamo!

 

 

1. Inizia raccontando come hai conosciuto la musica

 

Se hai conosciuto la musica all’età di 4 anni, quando tuo papà ti ha messo la mini chitarra in mano… Racconta esattamente di quando, all’età di 4 anni, tuo papà ti ha messo la chitarra in mano! Se non ti ricordi i dettagli, perché eri troppo piccolo, vai a chiederli a chi se li può ricordare (tuo padre).

 

 

2. Racconta l’aneddoto che ti ha fatto appassionare al tuo genere musicale…

 

… e perché quel genere ti ha trasmesso proprio quella determinata emozione

 

 

3. Racconta apertamente e senza vergognarti quali sono state le difficoltà che hai dovuto affrontare.

 

Gli amici che ti davano contro, la famiglia che ti dava del pazzo e ti diceva di trovare un lavoro vero, tutti i brani che hai composto ma nessuno ha mai ascoltato

 

 

4. Parla della svolta: come hai risolto quel problema…

 

… o come ti stai muovendo per risolverlo, se non l’ha ancora risolto

 

 

5. Concludi raccontando qual è la visione di te stesso nel mondo della musica

 

Cosa vorresti fare, quali sono i tuoi obiettivi, quante persone vorresti raggiungere, qual è la tua missione, qual è il messaggio che vuoi lanciare al mondo attraverso la tua musica

 


 

E in tutto questo, c’è una cosa fondamentale che devi stamparti in testa: non devi fare il figo!

 

Forse è una cosa banale, ma chiediti: quanta gente conosci che se la mena e parla con arroganza, autoproclamandosi? Una marea!

 

Ricordati sempre questo: la gente non vuole sapere quanto sei bravo. Anzi, la gente (soprattutto in Italia) odia chi ha successo: l’unica cosa che vuole sentire è che hai passato momenti di vera e propria sofferenza, ma che poi sei riuscito a trovare una soluzione e ti sei rialzato.

La parte di sofferenza della tua storia è quella che più fa la differenza. 

 

L’errore più grande che le persone commettono è di non raccontare quella fase di vita in cui hai sofferto, in cui hai dovuto fare sacrifici e hai dovuto stringere i denti come un gladiatore.

 

È proprio questa parte della tua storia che crea empatia e crea il senso di connessione con le persone che ti stanno ascoltando.

 

In conclusione

Memorizza con estrema attenzione tutti e 5 i punti di cui ti ho parlato e ricordati sempre di raccontare tutti i dettagli dei periodi di down e di tutte le difficoltà che hai dovuto affrontare.

 

Se hai dei dubbi, utilizza il nostro gruppo Facebook – la Community di Music X – e non avere paura a fare domande e dirci se hai dei dubbi a riguardo!

 

E, mi raccomando… Racconta la tua storia!

 

Inizia fin da subito!

 

P. S. C’è un esercizio pratico che ti sarà molto d’aiuto: prendi carta e penna e scrivi la tua storia, rispettando i 5 blocchi che hai appena imparato. Questo ti aiuterà ad entrare in questa logica e renderà molto meno macchinoso il racconto della tua storia.

 

P. P. S. Ovviamente non devi diventare un “narratore robotico” di storie! Quando racconti la tua storia, non deve mai venire meno la naturalezza e la spontaneità: d’altronde… È la TUA storia, non stai scrivendo un romanzo fantasy.

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