Crescere su Instagram come Artista: 4 strategie evergreen

Devi sapere che ci sono solamente 4 modi per crescere su Instagram.

 

Se sei un artista, è fondamentale che tu li conosca tutti, per filo e per segno.

 

Prima di iniziare ed entrare nel vivo, c’è una precisazione importante da fare.

 

Tutte queste strategie, dalla prima all’ultima, funzionano ad un’unica condizione: il tuo profilo deve essere curato e attraente.

 

Tutte queste strategie portano, in modo molto efficace, nuove persone sul tuo profilo. 

In quel momento, le persone decideranno se seguirti oppure no. 

 

E lo decideranno in pochissimi secondi, giudicando:

 

  • La tua foto profilo
  • La tua bio
  • Le tue storie
  • Le tue storie in evidenza
  • I tuoi post

 

Quindi: puoi anche implementare tutte queste strategie alla perfezione, ma se non hai un profilo ben impostato, tutti gli sforzi sono vani.

 

Ah, ovviamente il tuo profilo deve essere pubblico: non ha senso in nessun caso mettere il profilo privato. Sarebbe solamente un ostacolo per le persone, che non avrebbero abbastanza informazioni per decidere se seguirti o meno.

Ok, iniziamo!

 

 

 La prima strategia per crescere su Instagram (sembra banale ma è comunque la prima) è la ricerca.

 

Facciamo un esempio stupido: se tu sei Belen Rodriguez e una persona ti vede in televisione e ti cerca su Instagram (nella barra di ricerca), ti trova e ti può seguire.

 

Questo funziona se tu sei già famoso e già conosciuto offline.

 

Ma può succedere anche per un artista emergente: se fai delle comparse durante alcune serate live e dici alle persone di seguirti su Instagram, quelle persone possono andare a cercarti nella barra di ricerca.

 

Questa prima strategia non è ovviamente quella su cui devi concentrarti, ma era comunque importante citarla.

 

 

 Molto più interessante per te è la seconda strategia: i tag.

 

Una delle strategie migliori è quella di portare visibilità al tuo profilo, attraverso altri profili.

 

Ad esempio: una persona ti può taggare in un post, in una storia o in un commento e può dire ai suoi followers di andare a vedere il tuo profilo.

 

Il tuo obiettivo è farti taggare il più spesso possibile.

 

Ma da chi, ti starai chiedendo?

 

  • Da altri artisti con cui collabori 
  • Da amici che hanno piacere nel sostenerti 
  • Da professionisti del settore
  • Da studi di registrazione

 

Più ti fai taggare, più il tuo profilo prende visibilità.

 

Ma attenzione: l’ideale è che il tuo profilo ottenga visibilità da persone in target, a cui può piacere veramente la tua musica e non che ti seguano così a caso.

 

Quindi, cerca di farti taggare solo da persone che siano in linea con il tuo stile e con il tuo genere. Altrimenti il tuo sforzo è vano.

 

Un altro modo interessante per sfruttare la strategia dei tag è quello del ricercare influencer.

 

Non parlo di influencer con milioni di followers, anche perché porrebbe essere un costo alto per un beneficio basso (il big influencer ovviamente ha tantissimo seguito, ma quanti dei suoi follower sono in target per te?)

 

L’ideale è trovare qualcuno che abbia 15/20mila follower, che però sia inerente per davvero con il tuo target di potenziali fan.

 

Magari è la pagina di un brand d’abbigliamento legato al tuo genere musicale. 

O è un personaggio molto appassionato del tuo genere, che a sua volta ha un seguito di fan che ascoltano il tuo genere, a cui potrebbe piacere il tuo stile.

Con questi personaggi puoi stringere una partnership: un piccolo investimento di 50/100€ da parte tua perché lui faccia delle storie o dei post in cui parla di te, ti tagga e suggerisce di andare a seguirti.

 

Questo è un investimento piccolo, che tutti si possono permettere, che può portare dei risultati in termini di persone in target che arrivano sul tuo profilo. 

 

Mi raccomando però, non trascurare la premessa che abbiamo fatto all’inizio del video: cura per bene il tuo profilo, perché i tag attirano nuove persone… Ma se il tuo profilo Instagram non è attraente, non ti seguiranno mai.

 

 

 La terza strategia per crescere su Instagram è l’Advertising: le sponsorizzate che vedi tra le storie o tra i post nel feed.

 

È un pezzo fondamentale da inserire nel puzzle di una bella strategia di marketing.

Funziona molto bene per promuovere un singolo brano, un singolo post, un singolo contenuto che vuoi far arrivare alle persone.

 

Non è il modo ottimale per crescere su Instagram, ma di sicuro alcune persone che vedono la tua sponsorizzata inizieranno a seguirti.

 

Ovviamente puoi fare delle storie su cui poi metti del budget per sponsorizzarle, ma tieni conto che il costo per follower diventa piuttosto alto.

 

 

 Quindi il metodo che noi suggeriamo di utilizzare all’inizio è il quarto…

Interagire

La strategia più semplice è quella più intelligente: interagire con gli altri utenti.

 

Se ci pensi, tutte le persone che usano Instagram per svago, come hanno fatto ad ottenere i follower che hanno?

 

A prescindere che siano 100 follower, 1.000 o 20mila.

Semplicemente, hanno vissuto il social.

Si sono iscritti, hanno iniziato a seguire i propri amici e alcuni profili interessanti, hanno iniziato a fare qualche storia, hanno taggato amici e sono stati taggati, hanno messo like a contenuti di altri utenti e hanno lasciato dei commenti.

 

Le persone con cui hanno interagito, di conseguenza, hanno ricevuto una notifica:

 

Pinco Pallino ha iniziato a seguirti

Paperino ha messo like alla tua foto

Superman ha commentato la tua foto

 

Questa notifica li ha fatti incuriosire e, di conseguenza, sono andati a vedere quel profilo.

 

Se quel profilo era ben curato e attraente, hanno iniziato a seguirlo.

Tutto questo è assolutamente gratis e puoi farlo tu, personalmente.

 

Come nel concreto?

 

Seleziona dei profili che potrebbero essere in target con la tua musica, persone a cui il tuo genere e il tuo stile potrebbe piacere.

 

Ad esempio: vai sul profilo di un artista del tuo genere che anche tu apprezzi. Tutti i suoi follower sono potenzialmente tuoi fan.

 

Quello che puoi fare è iniziare a interagire con queste persone.

 

Come NON farlo: vai sul profilo dell’artista del tuo genere, apri la lista delle persone che lo seguono e inizi a seguirli tutti, uno ad uno, senza nemmeno aprire il loro profilo.

 

Questo non va bene per 3 motivi:

 

1. Instagram ti blocca: se viene rilevato che hai fatto la stessa operazione (ovvero seguire delle persone) per tot volte in poco tempo, l’algoritmo di Instagram capisce che c’è qualcosa che non va e non blocca l’account. Ciò significa che non potrai fare più nessuna azione con il tuo profilo, fino a quando il periodo di “punizione” terminerà.

 

2. Devi fare selezione. Non puoi seguire a casaccio la gente, senza nemmeno aver visto il profilo. Abbi la decenza di investire quei 30 secondi per ogni profilo, per aprilo e capire se davvero ti piace e se potrebbe essere in target con te. In caso affermativo inizia a seguirlo. Un suggerimento che ti diamo, da questo punto di vista, è quello di non limitarti solamente a seguire le persone. Lascia anche almeno un like e un commento, così la persone vedrà 3 notifiche da te e non solo una.

 

3. Se inizi a seguire gente a casaccio ti ritroverai, nel giro di qualche settimana, con migliaia di persone che segui. A livello di percezione, non è buona cosa che le persone che segui sono molte di più rispetto alle persone che ti seguono.

 

Ok, dopo aver capito come NON farlo, ora vediamo esattamente come farlo.

 

Quando trovi i profili che seguono gli artisti, gli influencer, le pagine relative al tuo genere musicale, devi interagirci in modo intelligente.

 

Cosa significa “In modo intelligente?

 

Ad esempio: quando commenti le storie di queste persone o i loro post, non limitarti ad una emoticon o al pollice in su.

 

Argomenta una risposta di senso compiuto, racconta la tua opinione in merito, dì che sei d’accordo con il loro punto di vista (in modo onesto, se non sei d’accordo spiega il motivo per cui non lo sei) e non risparmiare complimenti, chiaramente se sono sinceri e non finti.

 

Dall’altra parte, che cosa succederà molto spesso?

 

Le persone andranno sul tuo profilo per capire chi sei e che cosa fai nella vita e, se il tuo profilo è impostato bene, inizieranno a seguirti!

 

In tutto questo c’è un grosso problema: questo è un metodo troppo semplice.

 

Dico davvero: la maggior parte degli artisti cerca le formule magiche e i sotterfugi più complessi per crescere su Instagram. Sono profondamente convinti che debba esserci qualcosa di tremendamente complicato per mettere il turbo al proprio profilo.

 

In questo caso, la soluzione è estremamente semplice. E proprio per questo motivo la maggior parte delle persone la snobbano.

Sai qual è il pensiero che parte? Lo stesso che è partito nella tua probabilmente: “Ah, ma sta roba è semplice, la sapevo anche prima…”.

 

Certo che sì, la sapevi anche prima. Ma chiediti: quante volte l’hai messa in pratica?

 

Hai mai provato a fare una settimana consecutiva in cui, ogni santo giorno, apri Instagram e ti metti a fare questo lavoro di interazione?

 

Scommettiamo di no, vero?

 

Il problema è esattamente questo: hai la soluzione a portata di mano, non ti serve avere delle competenze tecniche estreme o essere un programmatore della Silicon Valley. Eppure non passi all’azione, perché?

 

Non passi all’azione perché, quando hai aperto questo articolo, ti aspettavi ti leggere i 4 segreti del Sacro Graal di Instagram.

 

Senti un po’ la novità: l’unico segreto del Sacro Graal è ritagliarsi del tempo, tutti i giorni e senza un giorno di stacco, in cui interagire con più utenti possibile, su Instagram.

 

E sai la buona notizia qual è?

 

Basta sostituire il tempo che passi su Instagram in modo passivo, con del tempo trascorso in modo attivo e costruttivo.

 

E non raccontarti la storiella del “Eh ma io non ho tempo…”.

 

Basta con le cazzate: vuoi alimentare il tuo progetto musicale per davvero o in fondo ci hai già rinunciato?

 

Ci scusiamo se a volte siamo diretti e senza filtri… Ma tutto quello che facciamo è darti le indicazioni e l’operatività pratica per realizzare davvero i tuoi obiettivi come artista.

 

Non sei stanco di vedere artisti che emergono e diventano virali, mentre tu sei ancora lì che fai fatica a far ascoltare il tuo nuovo brano ai tuoi 4 amici?

 

Facciamo un esempio numerico: 10 commenti, 45 follow e 45 like al giorno (tempo necessario: un’ora), sono 3mila persone con cui hai interagito, ogni singolo mese.

 

Su 3mila persone al mese, qualche bella decina di followers nuovi direi che la facciamo di sicuro, o no?

 

A patto che, vale sempre la pena ricordarlo, il tuo profilo sia ben curato e attraente.

Uccidi il tuo profilo

Detto questo, vogliamo aggiungere anche un pezzo più tecnico a questo articolo: ti vorremmo parlare anche dell’algoritmo di Instagram. 

 

Un tema veramente caldo e super chiacchierato.

 

E soprattutto ti vorremmo parlare di tutte quelle cose che l’algoritmo di Instagram non apprezza.

Ad esempio, la bambinata per eccellenza: comprarsi i followers.

 

Partiamo dalla base: se ti compri i followers, quelli non sono fans. Non sono affezionati alla tua musica e non verranno mai ai tuoi concerti. Quindi non serve assolutamente a nulla.

 

Alcuni però partono con questo ragionamento: “Ok, mi compro i followers così sembro più popolare e le etichette mi notano più facilmente”.

 

Ora capirai il motivo per il quale, da un punto di vista “algoritmico”, questa è una follia.

 

Partiamo da un presupposto: l’obiettivo di Instagram è far stare le persone più tempo possibile sulla piattaforma. Perché dentro Instagram appaiono tutte le sponsorizzate, grazie alle quali il social network guadagna.

 

Così, Instagram cerca di aumentare il più possibile la bellezza della tua esperienza come utente.

 

Cerca di capire quello che ti piace e quello che non ti piace, sulla base del modo in cui tu utilizzi Instagram stesso. Cerca di capire i contenuti e i profili che ti piacciono di più.

 

Questa cosa la puoi notare, in modo semplice, guardando l’ordine delle storie delle persone che segui. Sai benissimo che l’ordine non è cronologico: le prime storie che ti appaiono sono le storie delle persone con cui interagisci più spesso.

 

Instagram ha capito che ti piace il profilo e ti piacciono i contenuti di queste persone e, di conseguenza, ti fa apparire le loro nuove storie per prime.

In questo modo, è molto probabile che tu rimanga dentro Instagram, per vedere quelle storie e quei contenuti che Instagram ha capito che apprezzi.

 

Dunque, quando tu pubblichi con contenuto devi sempre farti una domanda:

Quanto potrà essere apprezzato quel contenuto?”.

 

E mi raccomando: dimentica l’ENORME MINCHIATA del dover pubblicare un nuovo post tutti i giorni e fare 10 storie al giorno.

 

Più pubblichi meglio è” è una follia.

 

Facciamo l’esempio delle storie: se tu fai delle storie poco utili, che non danno informazioni, che non ispirano e che non intrattengono, le persone probabilmente inizieranno a guardarle, ma usciranno a metà e e ti “skipperanno” (ovvero andranno a vedere le storie della persone successiva).

 

Che cosa deduce Instagram?

 

Deduce che a quelle persone non piacciono le tue storie.

 

Di conseguenza, quando tu farai delle altre storie, questa volta belle, interessanti, che contengono informazioni preziose, che intrattengono e che ispirano, Instagram non le farà più apparire a quelle persone che ti hanno “skippato”.

 

O magari le farà apparire, ma non sicuramente per prime. Quindi saranno, visivamente, più a destra nella barra delle storie.

 

Lo stesso identico discorso vale per i post.

 

Se l’algoritmo nota che una persona non interagisce mai con i tuoi post, deciderà di non mostrarli più.

 

Quindi, mi raccomando: più qualità e meno quantità.

 

Piuttosto che fare una storia “Giusto per farla”… Non farla.

 

Anche perché, sempre riguardo i post, un altro aspetto importante è la reach organica.

 

Quando pubblichi un post su Instagram, non tutti i tuoi followers lo vedranno.

 

Instagram dice: “Bene, io ti faccio raggiungere una parte dei tuoi followers. Vuoi raggiungerli tutti? Mi deve pagare.”.

 

Tendenzialmente raggiungi circa il 25/30% dei tuoi followers (prendila con le pinze questa statistica, perché varia in base al  numero totale dei followers).

 

Raggiungi il 25/30% e non il 100% perché il business di Instagram è proprio farti pagare per avere visibilità: e non sono cattivi, è il loro business.

 

Quindi, tornando al tema del comprare i followers.

 

Facciamo un esempio matematico semplice: immaginati di avere 1000 followers. Tu pubblichi un post e, se prendiamo per buono il 30%, lo vedono in 300 persone. 

Tu compri 10mila followers e arrivi a 11mila totali (1.000+10.000). Pubblichi un post e cosa succede? Lo vedono in 3.300. 

3mila persone in più. “Molto bene” tu dirai. Giusto?

 

SBAGLIATO.

 

Il motivo è molto semplice: in queste 3.300 persone ci sono i followers finti, quindi è probabile nessuna delle 300 persone di prima ne faccia parte! Se non nessuna, sicuramente molte meno.

E in più, oltre al danno c’è anche la beffa!

 

I profilo fake non interagiscono, ovviamente. Quindi Instagram percepirà che il tuo contenuto non è interessante.

 

In questo modo, scende drasticamente la tua reach, perché Instagram tende a premiare il contenuto che piace di più agli utenti…

… sempre per dare un’esperienza di utilizzo più bella e più coinvolgente alle persone. 

 

Ora hai capito che comprare i followers è una follia totale?

In conclusione

Leggi e rileggi questo articolo sulle 4 strategie per crescere su Instagram e, come sempre, metti in pratica tutto quello che hai imparato.

 

In particolare la strategia numero 4, quella dell’interazione: 

 

vuoi far parte delle persone che la conoscono ma non la applicano mai (e poi si lamentano che su Instagram è difficile crescere) o vuoi passare dalla parte di chi studia, impara e agisce?

 

Buon lavoro, ci vediamo nella Community privata di Music X.

 

Se non fai ancora parte della Community  clicca qui.

Conosci le etichette italiane più importanti

Siamo arrivati alla domanda cruciale. Già ti abbiamo spoilerato cosa dovresti fare per farti notare, ma è meglio premere su questo punto, e tra poco ti racconteremo anche un aneddoto che siamo sicuri ti trasmetterà il giusto messaggio.
Nell’immaginario comune, se hai un’etichetta spacchi.
Se hai un’etichetta, vieni ricoperto di soldi.
Se hai un’etichetta, il successo ti piove addosso.
Non è niente di tutto questo.
Le etichette sono un enorme aiuto per sostenere tutte le spese, perché diciamolo… Fare musica a certi livelli, costa.
La casa discografica ti finanzia la produzione del disco, il video, la promozione, le uscite stampa, e altre attività satellite.
Sull’attività dell’etichetta l’artista guadagna dall’anticipo del contratto firmato con la label… Ma è molto probabile che questa cifra venga reinvestita per altre attività utili. Poi, tutti i primi guadagnai dal progetto musicale servono per rientrare nell’investimento che l’etichetta ha fatto sull’artista. Una volta rientrati in tutte le spese, si può parlare di guadagni… MA ATTENZIONE:
l’etichetta non è lì per muovere le tue fila come un burattino. Non è l’etichetta che può dirti cosa fare e come farlo… Ci saranno sempre dei vincoli contrattuali perché la tutelino da una comunicazione scorretta, certo, ma la casa discografica non può fabbricare il tuo successo… Altrimenti lo farebbero da sole, senza venire a cercare proprio te, e creando talenti a tavolino, non credi?
Cosa ti serve quindi per farti notare dalle etichette e avere successo con la tua attività musicale da loro amplificata?
COMPETENZE.
Arriviamo all’aneddoto chiave. Armati di fazzoletti, non saprai se ridere o piangere al termine di questo brevissimo racconto.
Una persona a noi molto vicina è stata contattata più di 1 anno fa da un famoso gruppo musicale di livello mondiale (capisci bene che non possiamo fare nomi…).
La loro intenzione, era quella di accrescere l’efficacia della loro attività su Instagram, perché avevano “solo” poco più di 200 mila followers. Volevano più seguaci, e volevano che questi rispondessero di più ai loro contenuti.
Lasciando stare l’errore madornale che contiene questo ragionamento – non possiamo trattarlo in questo articolo, andremmo fuori argomento – la cosa che più ci ha lasciato sconcertati era la situazione.
Ti abbiamo detto che il gruppo gode di fama mondiale, giusto? Ma ti abbiamo dato solo i numeri di Instagram… Su Facebook il gruppo ha raccolto più di 1 milione di Mi Piace.
Più di 1 milione.
Hanno calcato i palchi dei festival più importanti, hanno condotto tour da headliner in tutto il globo, hanno fatto la storia di un genere musicale…
E hanno contattato noi perché, nonostante abbiano un contratto siglato da anni con una delle tre sorelle del panorama musicale, questo milione di persone è totalmente inattivo. E loro non ne sono neanche lontanamente consapevoli.
Non conoscono la minima percentuale delle persone a cui effettivamente arrivano i loro contenuti, non conducono campagne di marketing, non hanno un’attività propedeutica all’ascolto, non cercano di rianimare i ricordi e i sentimenti per i loro concerti storici, non hanno un prodotto evergreen in vendita, non fanno un’attività di remarketing… e possiamo continuare all’infinito.
Tutto ciò che divulghiamo gratuitamente con le nostre video lezioni sul canale YouTube, in Community e in questo Blog, non vengono applicate (figuriamoci i concetti avanzati contenuti nella Masterclass di Music X)…
… e hanno una major alle spalle.
Significa che le etichette sono brutte e cattive? Che se ne sbattono e che pensano ai fatti loro? Tutto il contrario. L’etichetta è lì per sostenerti e per ampliare ogni tua azione e iniziativa… Ma il loro roster è enorme. Non puoi pensare che ti seguano come un bambino, né che puntino il 100% dei loro sforzi su di te non diversificando il loro business.
Questo aneddoto deve farti comprendere quanto la TUA preparazione sia importante, sia che tu voglia emergere come artista indipendente, sia che tu voglia portare il tuo business musicale al next level con un’etichetta.
Devi essere consapevole, competente, e pronto a qualsiasi cosa… Devi potertela cavare da solo, devi essere in grado di delegare alcune attività e valutare il lavoro degli altri. Devi essere cosciente di ciò che stai firmando e perché…
Per esempio: sapevi che nelle ultime due settimane di Gennaio 2021, si contano più di 70 artisti che sono emersi da Tik Tok e che sono stati messi sotto contratto dalle major…? Credi che questi artisti siano davvero allineati con le grandi etichette discografiche sul da farsi…? Pensi che sappiano cosa hanno firmato e credi che abbiano un’idea chiara di cosa vuol dire lavorare come artista…?
Ti lasciamo con queste domande aperte (di cui, in realtà, conosci le risposte).

In conclusione...

Non esistono etichette discografiche buone o cattive, quelle che si prodigano per gli artisti e quelle che mangiano sulle loro spalle… Esistono le etichette discografiche, punto.
È compito tuo comprendere che i loro interessi e i tuoi coincidono, e l’hai sicuramente compreso grazie a questo articolo.
Ora tocca a te. Continua a consumare i contenuti di Music X, diventa un Imprenditore-Artista e lavora sodo per trasformare la tua musica in un business sostenibile.
Con una preparazione adeguata, sarai in grado di definire cosa ti aspetti dal tuo progetto musicale, e quali sono le azioni utili per portarlo al successo (con o senza etichetta).
Ti ricordiamo che hai a disposizione anche la nostra Community, in cui ogni giorno condividiamo dei contenuti utili e che vengono già consultati da migliaia di artisti consapevoli. Non restare indietro. Iscriviti gratuitamente a questo link → https://musicxmarketing.it/community
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A presto.
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