Il videoclip musicale serve ancora?

videoclip musicale

Il videoclip più famoso della storia è “Video killed the radio star”, andato in onda il 1º agosto 1981 alle 00:01, ed è stato il videoclip ad inaugurare le trasmissioni di MTV.

 

Da allora sono successe tante cose… Le tv con i video musicali in rotazione si sono spente, ma il videoclip ha trovato il proprio spazio sul web, su YouTube in particolare.

 

Quando si parla di promozione, i videoclip musicali sono la prima cosa cui si pensa. È ancora diffusissima questa convinzione per cui se esci con un album o con un singolo, allora “serve il video per la promo”.

 

Il videoclip musicale ha tanti pregi ed è utile per tantissimi aspetti… Ma rischia anche di porre limiti enormi alla tua attività musicale.

 

Ne parliamo in questo articolo, in cui capiamo come e quando sfruttare a tuo favore il videoclip musicale senza prosciugare energie, tempo, ma soprattutto denaro.

 

Preparati perché le prossime righe sono in pieno stile Music X, e faranno innervosire molti video maker… Ma è comprensibile. Non è facile maneggiare la realtà dei fatti, soprattutto quando viene detta senza filtri come è nostra consueta abitudine.

 

Ma non puoi neanche aspettarti che ci tratteniamo. Music X Marketing nasce con una missione specifica: ridare la musica in mano all’artista. Lo facciamo nel nostro ecosistema di marketing musicale, in cui aiutiamo gli artisti a trasformare la loro passione in un business sostenibile, attraverso la corretta applicazione delle leggi del marketing.

 

L’artista deve sapere, deve conoscere, e deve imparare a fare i conti con le verità più scomode. Immergiamoci subito nel vivo dell’articolo.

Ti serve il videoclip?

Teniamo subito a dirti una cosa: dalla nostra introduzione può sembrare che siamo contro il videoclip musicale… beh, non è affatto così.

 

Anzi, siamo spesso affascinati dai videoclip quando vengono utilizzati come strumenti ATTIVI di promozione, e non come un contorno.

 

Siamo più che a favore del videoclip musicale, a patto che questo faccia parte di una strategia di promozione ben più ampia.

 

Un esempio concreto: Sferaebbasta nel 2018 ha pubblicato un video solo del singolo di annuncio dell’album… Tutto qui. Conosciamo tutti il portafoglio e le possibilità di Sfera, ma ha deciso di uscire con un singolo videoclip.

I videoclip successivi sono usciti solo 8 mesi dopo la release dell’album, e avevano una declinazione prettamente promozionale… In altre parole: servivano a spingere l’album, non a fare il figo.

 

Ci rendiamo conto che portarti in esempio Sferaebbasta suona un po’ come i casi studio della Coca Cola per le aziende locali… Ma ciò che vogliamo trasmetterti è la mentalità con cui Sfera ha deciso di utilizzare i videoclip, nonostante tutto ciò che può permettersi.

 

Anche per lui esiste il concetto di spesa ed investimento, e a maggior ragione, ad alti livelli, se non si conosce bene la differenza si rischia di fare degli scivoloni che possono costare caro.

 

Con le modalità sbagliate il videoclip si trasforma all’istante in una spesa, non in un investimento.

 

Abbiamo già affrontato questa cruciale differenza, ed è bene che tu la conosca prima di proseguire con la lettura di questo articolo.

Di seguito, ti lasciamo il video in cui viene spiegata nel dettaglio la differenza tra spesa e investimento.

In breve, ciò che ti fa spendere denaro, energie e tempo senza un ritorno ponderato è da considerarsi una spesa; ciò che invece ti garantirà un ritorno – non per forza nell’immediato – è da considerarsi un investimento.

 

Ripetiamolo: il videoclip deve essere un investimento e non una spesa.

 

Intendiamoci, puoi anche fare senza videoclip.

Ci sono tonnellate di singoli che sono usciti senza un videoclip a supporto e hanno fatto strage in ogni caso, o perché l’artista ha una fan base accanita, o perché dopo un periodo nell’underground l’artista è esploso e quindi ha portato all’apice anche i suoi lavori “a budget ridotto”.

 

In ogni caso, l’errore principale che non devi commettere è quello di considerare il videoclip come il motore trainante del tuo singolo.

 

Non finiremo mai di ripeterlo: se la tua musica fa schifo non c’è marketing che tenga (recita così l’ottavo e ultimo comandamento di Music X).

 

Puoi avere il piano di promozione più potente e puoi avere tutti i soldi di questo mondo… Ma se la tua musica non piace, non riuscirai a creare fan.

Allo stesso modo, se riesci ad ideare un video brillante in grado di generare un effetto virale che però non fidelizza all’ascolto per il contenuto audio povero… Rimarrà per sempre un fenomeno del web, al pari del gatto “Oh Long Johnson”.

 

Detto questo, introduciamo il concetto cardine del videoclip…

Il videoclip e il contesto

I sedicenti formatori e gli appassionati di marketing musicale là fuori, in ogni loro video ti parlano di una cosa soltanto… Il contenuto.

 

“Content is king” recitano scimmiottando i fenomeni americani.

 

Lasciati dire una cosa: NON è il contenuto il centro di tutto.

 

Viviamo un periodo in cui ogni giorno, solo su Spotify, vengono caricati 20.000 brani.

20 MILA tracce musicali, ogni giorno.

 

La qualità della tua musica deve essere scontata.

 

È una frase forte da dire ad un artista, è un pugno nello stomaco, ma è la verità.

L’asticella si è alzata a livelli inimmaginabili, e continua ad alzarsi ogni mese… Se non diamo per scontato la qualità della tua musica, non avremo mai le forze, la concentrazione e le risorse per raggiungere i nostri obiettivi.

 

Se il contenuto è scontato, cos’è che fa la differenza…?

Il contesto.

 

Il contesto che viene creato attorno alla tua traccia musicale è ciò che ti permette di sfondare. E il contesto lo si crea in un modo soltanto: comunicando e facendo marketing.

 

Devi elaborare delle corrette strategie di branding, plasmare il tuo linguaggio e la tua comunicazione, e devi coinvolgere il pubblico.

 

E a tutte queste cose, concorrono anche i tuoi videoclip musicali.

 

L’utente finale deve avere la sensazione di “entrare in un mondo” ogni volta che entra in contatto con te…

 

Lo agganci con il contenuto, ma lo trattieni nel contesto.

 

Per parlare di videoclip e contesti ci sono davvero un’infinità di esempi…

 

Bada bene, non devono per forza essere qualcosa di sfarzoso, fantastico o teatrale. Può trattarsi anche solo di uno stile riconoscibile, come accade per i video di Token o di Tommy Cash. I primi catapultano il rapper in diversi scenari e lui si trova in balia del suo stesso video, il secondo invece ama le ricostruzioni grottesche.

 

Entrambi i fenomeni presi in esempio hanno inoltre un approccio diversissimo nei confronti del video: Tommy Cash impiega investimenti stellari, Token lavora con pochissimo budget.

 

E loro sono solamente un paio di personaggi da prendere in esempio, ce ne sono davvero tonnellate in ogni nicchia musicale più o meno mainstream.

 

Nel momento in cui decidi di fare un videoclip, tieni bene a mente questo altro concetto cardine: deve essere autentico.

 

Le produzioni sfarzose ma “fredde” non valgono nulla a confronto di quelle più autentiche e dirette, quelle che sono davvero in grado di parlare al tuo pubblico.

 

Ma come si fa per ideare un video in grado di comunicare agli ascoltatori giusti?

 

Devi sapere chi sono, devi sapere cosa dir loro, e soprattutto come. Tutte informazioni che puoi raccogliere facendo ricerche di mercato (un altro concetto di marketing), ovvero ricercando i tuoi utenti classici nei luoghi fisici o virtuali dove si riuniscono e parlando con loro.

 

Puoi capire il loro linguaggio, i loro dolori, i loro pensieri… E se risuonano con i tuoi valori.

 

Una volta che conosci tutto questo, il copione del tuo video si scrive quasi da solo.

E se non avessi budget per un videoclip musicale?

Come già accennato all’inizio di questo articolo, il videoclip musicale non è di vitale importanza, è uno strumento eccezionale, ma puoi anche pubblicare una artwork track senza problemi (vale a dire la semplice copertina con l’audio in sottofondo).

 

Se volessi però spingerti un po’ oltre, ci sono delle validissime alternative al videoclip classico.

 

Parliamo di:

  • Video lyrics
  • Video con filmati di pubblico dominio
  • Mix di esibizioni dal vivo e in studio

 

I video lyrics sono i video in cui scorrono solo elementi grafici e il testo del tuo brano. Sono molto più economici da produrre – sempre se non si tirano in ballo effetti 3D o grafica avanzata – e l’effetto finale è coinvolgente. Per capirci, ci sono tonnellate di professionisti su Fiverr che con poche centinaia di Euro sono in grado di darti un discreto lyric video.

 

I video con filmati di pubblico dominio possono attingere ad archivi video pubblici. Questi sposano perfettamente progetti musicali a tema sociale, ma si può trovare una quadra interessante anche declinandoli anche in molte altre nicchie. La fase di ricerca in questo caso è piuttosto pesante, ti serve comunque un buon montatore… Ma il budget è contenuto.

 

Con i mix di esibizioni dal vivo e in studio puoi creare una sorta di video-diario ed utilizzarlo come videoclip. Il bello di questi video è che danno quasi per scontato la bassa qualità delle riprese, ed è il loro fascino.

 

Se invece non vuoi scendere a compromessi, per così dire, con una di queste alternative puoi sempre prendere la via delle sponsorizzazioni.

Cerca uno o più sponsor per il tuo videoclip musicale

Uno dei maestri di questa disciplina è sicuramente Fabio Rovazzi: lui stesso afferma di non avere doti canore, ma è indubbio che ha delle spiccate doti di business.

 

Nei suoi video non mancano riferimenti a marchi famosi, tutti che hanno finanziato Rovazzi per apparire nei suoi video.

Tu potresti fare lo stesso.

 

Lascia perdere Supreme, Shure, Bauli e altri colossi, ragiona in piccolo.

 

Quali sono le attività nella tua zona che sarebbero disposte a finanziare il tuo videoclip musicale?

 

Potresti trovare un paio di negozi di abbigliamento e accessori, un bar o un pub, perfino delle librerie… Non ci sono attività migliori di altre, dipende tutto dal CONTESTO che vuoi creare.

 

Per agganciare queste attività devi ragionare nei loro interessi… Cosa ci guadagnano ad apparire nel tuo video? Cosa farai per promuoverlo?

 

Per trattare questo argomento, ti rimandiamo ad un altro articolo pilastro del nostro blog, che affronta il tema delle esibizioni dal vivo https://musicxmarketing.it/come-suonare-nei-locali-e-ottenere-piu-date-dal-vivo/

 

Prendi appunti, e ciò che impari da questo articolo declinalo alle piccole imprese locali. Non fallirai.

In conclusione...

Come hai potuto leggere, il videoclip rappresenta un arma a doppio taglio. È uno strumento potente, ma bisogna saperlo maneggiare.

 

Alla base di tutto, per verificare l’efficacia – o l’inefficacia – del video, è necessario avere un piano.

Un piano di business, una strategia di marketing…

 

Cose di cui nessuno parla là fuori, o almeno non come dovrebbero. Riducono tutto a piccoli sotterfugi e altre bassezze per “hackerare” gli algoritmi di Instagram, Spotify, YouTube, non capendo che stanno solo portando gli artisti a sabotare la loro stessa passione…

Soprattutto, fanno ristagnare gli artisti in uno stato di ignoranza che viene comodo a molte figure dell’industria musicale.

 

Ma tu puoi uscirne.

 

Sul nostro Blog abbiamo pubblicato tonnellate di articoli utili, sul Canale YouTube ci sono valanghe di ore di formazione gratuita, e il Podcast va di pari passo.

 

Ma se vuoi mettere il turbo alla tua carriera musicale, allora la prima cosa che devi fare è mettere le mani sulla bibbia del marketing musicale: Music X Secrets.

 

Music X Secrets è il libro che avresti voluto leggere ancora prima di iniziare a fare musica, e non lo diciamo noi… Nella nostra Community su Facebook ci sono già decine di recensioni.

 

Puoi leggere tutti i dettagli, l’intera tabella dei contenuti e i BONUS esclusivi ancora disponibili con l’acquisto del libro a questo link: https://secrets.musicxmarketing.it/

 

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All’interno trovi già migliaia di artisti come te che stanno studiando e lavorando sodo per trasformare la loro passione in un business sostenibile.

 

Iscriviti ora, è GRATIS.

 

A presto.

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