Come entrare nelle Playlist di Spotify
Tonnellate di artisti si interrogano ogni giorno su questo punto: come entro nelle playlist di Spotify?
La domanda preliminare che spesso manca è: perché voglio entrare nelle playlist di Spotify?
La risposta potrebbe apparire scontata, ma non lo è.
In Music X Marketing, l’ecosistema che aiuta gli artisti a trasformare la loro passione in un business sostenibile, attraverso l’applicazione delle leggi di marketing, abbiamo l’opportunità di dialogare con decine di artisti ogni giorno.
Dalle nostre conversazioni emerge spesso una falla pesante nel modo di ragionare e nelle loro priorità…
Troppi artisti considerano le playlist di Spotify un obiettivo e un motivo di vanto, perdendo di vista ciò che conta davvero.
Sai, da una parte è capibile: finire nelle playlist giuste accresce i tuoi ascolti a dismisura, e sappiamo tutti che, quando i numeri salgono, il tuo ormone della felicità inizia a ballare.
Si può anche cadere in questa trappola una volta… È concesso ricascarci… Perseguire questo fine invece è diabolico, stupido e illogico.
Se hai familiarità con gli articoli di Music X, sai benissimo che, a questo punto, prima di immergerci nel vivo dell’articolo, ti forniamo la nostra visione, che nel 99,8% dei casi ribalta completamente l’impostazione mentale dell’artista.
Ma questa volta non abbiamo intenzione di farlo. Ciò che scriveremmo sarebbe un copia-incolla esatto di ciò che abbiamo riportato nelle nostre due guide definitive Come crescere su Spotify e Spotify for Artists – che dovresti aver letto prima di buttarti a capofitto nelle playlist.
Andiamo dritti al punto.
Sei atterrato su questa pagina per capire come entrare nelle playlist di Spotify, giusto?
La prima cosa che ti serve sapere, è che esistono 4 categorie di playlist, diverse per caratteristiche, catalogazione, e attivazione (ovvero, il modo in cui ci si entra).
Le playlist si dividono in:
- UGC
- Editoriali
- Charts
- Algoritmiche
Vediamole nel dettaglio.
Le playlist Spotify UGC
L’acronimo UGC sta per User Generated Content, ovvero le playlist create direttamente dagli utenti. Sono quelle playlist che puoi creare tu stesso, per intenderci.
Puoi tenerle segrete e ascoltarle in totale riservatezza, oppure puoi decidere di renderle collaborative o pubbliche.
Le playlist collaborative sono quelle che condividi tramite link con contatti selezionati. Queste persone potranno aggiungere brani ma non modificarne l’ordine, né editarne i dettagli.
Le playlist pubbliche sono invece accessibili a tutti, ma possono solamente essere ascoltate. Nessuno può aggiungere tracce, modificarne l’ordine, né può mettere mano ai dettagli della playlist.
Le playlist UGC sono facilmente riconoscibili: entra in una qualsiasi di queste e osserva il nome del creatore. Se non leggi “Spotify” ma se trovi un Nome Cognome o un nickname significa che sei di fronte ad una playlist UGC.
Sono molto più accessibili rispetto alle Editoriali o alle Algoritmiche. Per entrarci infatti, è sufficiente contattare il creatore della playlist.
A volte capita di trovare i contatti della persona direttamente nella descrizione della playlist. Significa che hai di fronte un utente aperto a ricevere sottoscrizioni.
ATTENZIONE: la vendita di playlist placement non è ammessa dalla policy di Spotify! Se ti viene chiesto di pagare per inserire la tua canzone nella playlist, chiudi la conversazione e cancella il contatto. Ci sono modi molto più intelligenti di investire il tuo denaro.
Se non trovi contatti in descrizione ma hai Nome e Cognome, prova a contattarli su Facebook; se hai a disposizione solo un nickname, fai un tentativo estremo su Reddit.
Ricordati di non utilizzare un approccio da stalker, ma avvicina il proprietario della playlist in modo adeguato: spiega perché apprezzi la sua playlist, racconta quanto e come l’hai ascoltata, e chiedi se accetta sottoscrizioni. In caso positivo, spiega perché la tua canzone si addice alla sua playlist.
Non devi ragionare secondo i tuoi interessi, ma secondo gli interessi dell’altra parte. È uno dei principi cardine del networking… Contattando i creatori delle playlist UGC, stai facendo networking.
Ti linkiamo un video per approfondire l’argomento → Networking Musicale: l’arte di creare relazioni
Chiudiamo il capitolo delle UGC, e addentriamoci ne…
Le Playlist Spotify Editoriali
Le Playlist Editoriali sono curate direttamente da Spotify, e sono sicuramente le più ambite:
sono sotto i riflettori delle radio, delle webzine, degli altri artisti e, ovviamente, dalla maggioranza degli utenti di Spotify. Entrare in una di queste playlist significa ricevere un boost agli ascolti.
Ma come entrare nelle playlist di Spotify, quelle editoriali?
Devi dimostrare di possedere una serie di requisiti, e lo puoi fare con il Pitch to Playlist.
Il pitch to playlist è l’azione di sottoscrivere il tuo brano alla revisione da parte di uno dei curatori di Spotify: l’editore Spotify ascolta il tuo brano, lo scannerizza, per così dire, e legge le tue motivazioni… Poi sceglie cosa farne.
Qui trovi i brani di cui hai programmato l’uscita (con il tuo distributore) e hai il bottone Pitch this track a disposizione.
Clicca su questo pulsante, e, una volta nella sezione del pitch, segui le istruzioni compilando accuratamente il modulo con le informazioni richieste da Spotify. Salva il tutto e invialo.
Se il tuo brano incontra le caratteristiche che ricercano i curatori Spotify, potresti ritrovare la tua traccia in una delle playlist editoriali, con una conseguente impennata di ascolti.
Ma non solo… Se hai fatto le cose come si deve, dovresti riuscire anche a convertire questi ascoltatori in followers e fan.
Devi avere una Pagina Artista ottimizzata e un ecosistema di marketing che lavora per te, come spieghiamo nella guida definitiva di Spotify for Artists.
P.S. Per fare il pitch to playlist ti conviene caricare il tuo brano almeno 2 settimane prima del lancio… Noi ti suggeriamo di muoverti con 4-6 settimane di anticipo.
Le Charts
Le Charts, come suggerisce il termine stesso, non sono altro che classifiche di Spotify. Si dividono in Top 200 e Viral 50.
La Top 200 classificano le canzoni in base agli ascolti. Tutto quello che sta andando forte su Spotify, lo ritroverai in cima a questa lista. Si tratta inoltre di una classifica che non può essere falsificata con bot, stream comprate o altri sistemi.
Spotify possiede un potentissimo sistema anti-frode. Consultando la Top Chart, hai la certezza di osservare una fotografia della realtà.
Se ti stai chiedendo come finire in Top 200… la risposta è ovvia: macinando una montagna di ascolti.
La Viral 50 invece, classifica le tracce in base ad un’infinità di fattori e variabili che circondano il brano: quanto la gente lo sta ascoltando, quanto ne stanno parlando, dove compare, quanto viene condiviso, il sentimento degli utenti verso la canzone, ecc.
Come si entra nella Viral 50? Facendo parlare di te… TANTO. Lo puoi fare con un’efficace strategia di marketing e PR.
Infine, arriviamo alle playlist più controverse. Quelle gestite direttamente dall’intelligenza artificiale di Spotify…
Le Playlist Algoritmiche di Spotify
Le abbiamo definite controverse perché ci sono opinioni discordanti su queste playlist.
E non parliamo di chi dice “non accetto che una macchina scelga cosa ascoltare, lo decido io”… Queste persone forse dimenticano di avere un pollice opponibile e una volontà per navigare liberamente su Spotify e ascoltare quello che vogliono, senza entrare nelle playlist dell’algoritmo.
Molti discutono di come queste playlist vengano popolate, mettendo in dubbio la criticità e la capacità di scelta dell’algoritmo.
La verità è che far decidere ad una macchina come organizzare una cosa così volatile, diversa e intima come la musica è un vero casino… E Spotify ha trovato un ottima quadra.
Le playlist algoritmiche si trovano nella sezione Realizzate per te, e, fra le tante, le più importanti sono sicuramente Discover Weekly e Release Radar. Si aggiornano settimanalmente.
La Discover Weekly cataloga la musica in base a due fattori.
Il primo è un fattore di analisi schietto e brutale: se la tua canzone suona come i brani che ha ascoltato l’utente, è probabile che la tua traccia venga consigliata a questo utente.
Attenzione: niente doppioni e niente plagi. Dicendo “la tua canzone suona come…” intendiamo che appare simile per BPM, tempo, ritmo, tonalità, strumenti utilizzati, mood, liriche, ecc.
Se ci pensi è logico: se sei un assiduo ascoltatore di un certo stile di musica, è naturale che ti venga proposta altra musica simile, non trovi?
Il secondo fattore è molto più complesso, ed è ciò che porta molti utenti a preferire Spotify. Spotify, ad oggi, è in grado di consigliarti musica meglio di come fanno gli altri… Apple Music, Deezer, Amazon Music, Tidal, ecc. non possiedono un sistema tanto efficace per suggerirti cosa ascoltare e per tenerti in piattaforma.
Questo sistema si chiama Collaborative Filtering e si basa sulla comparazione degli utenti, non delle canzoni. Il filtro è piuttosto complesso, ma possiamo semplificarlo in questo modo:
Spotify prende a campione gli utenti che hanno ascoltato due canzoni e analizzano tutto ciò che ci sta in mezzo ed intorno.
Questo è ciò che fa Spotify, banalizzandolo all’estremo e non tenendo in considerazione molte altre variabili che sono il cuore della sua intelligenza artificiale… La realtà è molto più complessa, ma almeno ci siamo capiti.
La Discover Weekly si rinnova ogni lunedì.
La Release Radar è strettamente connessa alla nostra attività come artista.
Per poter attivare questa playlist: devi possedere dei followers, devi aver macinato dei pre-salvataggi del tuo brano, e devi aver pianificato una serie di azioni che massimizzano il traffico su Spotify nelle ore successive al lancio della canzone.
Come vedi, sono tutte azioni legate al concetto di fan making: sono i fan ad essere quelli più propensi a concederti il follow su Spotify (spesso ignorato), sono loro che pre-salveranno il tuo brano, ovvero lo “ordinano” per riceverlo il giorno dell’uscita nella loro libreria, e sono sempre loro che si precipiteranno ad ascoltare la tua nuova canzone il giorno stesso della pubblicazione.
La Release Radar si attiva ogni venerdì, motivo per cui vedi tonnellate di artisti rilasciare il brano alla mezzanotte del venerdì, e attendere il giovedì della settimana successiva per pubblicare il video clip. In questo modo, stanno concentrando i loro sforzi in vista della Release Radar.
Se non hai familiarità con queste playlist da ascoltatore, e quindi se ti è capitato di utilizzarle poche volte, potresti pensare che siano di poco conto. Non commettere questo errore. Sono tanti gli utenti che si affidano alle playlist Realizzate per te per scoprire musica nuova o per accompagnare le loro giornate.
Queste playlist hanno una pecca soltanto: possono essere stimolate in modo non etico, mediante l’acquisto di ascolti e la generazione di streams con i bot.
Queste dinamiche fanno parte di un mondo che abbiamo demolito nel nostro video Il mercato oscuro di Spotify e Instagram. Lo trovi qui sotto.
In conclusione...
Ora hai un quadro completo delle playlist esistenti e di come entrare nelle playlist di Spotify per coltivare la tua attività musicale.
Se ancora non l’hai fatto, ti rinnoviamo l’invito a leggere le altre due nostre guide definitive su Spotify che ti abbiamo linkato all’inizio di questo articolo.
Inoltre, ti ricordiamo che abbiamo un’intera sezione dedicata a Spotify nella nostra Music X Masterclass: il corso di marketing musicale avanzato più completo sul mercato. Scopri la Masterclass, visita questo indirizzo → https://musicxmarketing.it/masterclass
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A presto.
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