L'industria Musicale

industria musicale
Non esageriamo nel dire che la maggior parte degli artisti non ha la minima idea di chi lavora nel panorama musicale, di chi siano queste figure dell’industria musicale.
 
Per l’artista medio “l’etichetta discografica ti fa diventare famoso” e “il manager pensa a tutto al posto tuo”.
 
Questa è una visione semplicistica e superficiale..
 
Se sei uscito tempo fa da queste dinamiche di pensiero, ti facciamo i nostri complimenti; se invece ti sei visto allo specchio leggendo queste frasi, non ti preoccupare… Non siamo qui per giudicare, ma per informare e formare.
 
In questo articolo stai per scoprire nel dettaglio e in modo molto diretto, senza giri di parole, chi sono tutti i player dell’industria musicale e come lavorano.
 
Avere la piena consapevolezza di come funziona l’industria, ti mette all’istante in una posizione di vantaggio. Non perdere questa occasione.
 
Partiamo da loro…

Le case discografiche

Le case discografiche sono compagnie specializzate nella produzione, promozione e distribuzione del prodotto musicale. Storicamente, l’attività centrale di una casa discografica è quella di stampare dischi: imprimono la tua musica sui supporti fisici quali CD, vinili e cassette, e la distribuivano digitalmente.
 
Le etichette lavorano quindi sulla tua musica e la inseriscono nell’industria musicale in un contesto commerciale.
 
Arrivati a questo punto, dovresti già sentire un campanello d’allarme, per così dire…
 
Se ci fai caso, abbiamo parlato solo di te, non del tuo prodotto musicale. Questo perché le etichette non possono costruirti il personaggio. Possono offrirti una consulenza specifica in ogni ramo, ma non possono imporre la tua natura artistica e imprenditoriale… Anche se spesso capita con gli artisti più disinformati.
 
Ma questo, non accade, se segui i consigli di Music X: Music X Marketing è l’ecosistema che aiuta l’artista a trasformare la propria passione in un business sostenibile, mediante la’ corretta applicazione delle leggi di marketing.
 
Abbiamo rilasciato tonnellate di materiale gratuito sui nostri canali, e abbiamo creato il corso più avanzato, completo e in continuo aggiornamento di marketing musicale. Trovi tutti i link in fondo a questa pagina…
 
… ma ora torniamo all’industria musicale, e impariamo a conoscere le case discografiche, iniziando dalla loro classificazione.
 
Le etichette possono essere divise in tre principali categorie: le major, le indipendenti e le vanity. 
 
Le major sono le multinazionali del panorama musicale, e sono ovviamente le realtà più ambite. Probabilmente anche tu sogni di entrare in Warner, Universal o Sony…
 
Quelle appena nominate sono infatti le tre grandi sorelle che dominano il mercato: Sony Music Entertainment, Universal Music Group e Warner Music Group.
 
Le major avevano (e hanno tutt’oggi) il ruolo di mediatore culturale, ovvero controllano il mercato, decidendo quali tendenze e quali generi spingere e quali frenare. 
È importante sottolineare che, oggi, questo non è più come prima, e che il controllo delle major non è più così capillare. 
 
Nonostante ciò le major hanno ancora una potentissima sfera di influenza, e sono in grado di decidere ancora cosa far funzionare e cosa soffocare.
 
D’altro canto, grazie al web, capita che il processo si inverta: negli ultimi anni abbiamo assistito alla rapida ascesa di artisti indipendenti, alcuni che hanno iniziato per gioco, e che hanno firmato contratti discografici nel giro di un anno o poco meno.
 
Ma come avvengono queste dinamiche? Come fare per entrare in un’etichetta? Si può davvero suscitare interesse e farsi notare, o è questione di tempismo e raccomandazioni?
 
Per trovare la risposta a queste domande, e per continuare a leggere la spiegazione, comprendendo anche le ultime due categorie di etichette… Ti rimandiamo ad un altro articolo di blog.
 
In questo articolo, scopri le differenze nel dettaglio tra major, indipendenti e vanity, e capisci come entrare in un’etichetta (SE ti serve un’etichetta) → https://musicxmarketing.it/etichette-discografiche
 
Proseguiamo il nostro viaggio nell’industria musicale, imparando a conoscere…

Gli editori

Gli editori sono coloro che hanno gettato le basi dell’industria discografica. Inizialmente detenevano il controllo totale sulla musica in circolazione, poiché erano gli unici ad imprimerla sui primi supporti fisici, gli spartiti.
 
Con l’evoluzione del mercato, del suo intero processo evolutivo, gli editori si sono sempre presi cura della divulgazione, valorizzazione e protezione delle opere. Parliamo di opere e non di artisti, perché il ruolo centrale dell’editoria è proprio questo: fare da manager al brano.
 
Hai quindi a disposizione una figura specializzata, verticale e focalizzata sulle tue opere musicali, e come tale:
 
  • Gestisce i diritti intellettuali delle composizioni
  • Garantisce che i guadagni relativi all’utilizzo di queste composizioni vengano corrisposte agli artisti
  • Verifica il corretto deposito dell’opera presso le società di collecting
  • Licenzia le opere attraverso gli accordi di sincronizzazione
  • Svolge una continua azione di monitoraggio sull’utilizzo delle opere, per tutelare il riconoscimento dei diritti economici derivati…
 
… e altro ancora. Per farla molto breve, e per semplificarla al massimo, con l’avvento dei supporti digitali e dello streaming, gli editori lavorano soprattutto per incassare e distribuire i guadagni dei diritti d’autore (cioè quelli legati alla creazione dell’opera) e dei diritti di riproduzione dei brani.
 
Tra le proprie funzioni, l’editore possiede quella di interfacciassi con le società di collecting, ovvero le società che si occupano della gestione dei diritti editoriali, come SIAE, Soundreef e LEA.
 
Sappi comunque che quello dei diritti d’autore è un argomento molto vasto… Abbiamo gettato le basi della materia in questo video → Diritti musicali e contrattualistica

Il manager

La figura del manager spesso non viene inquadrata nel modo corretto. Lo si confonde con il produttore, il promoter discografico o con il social media manager… I manager fanno molto di più. Le intuizioni, le risorse e l’esperienza di un manager possono fare la differenza e portarti letteralmente dalle stalle alle stelle.
 
Il ruolo principale del manager è quello di gestire il tuo “posizionamento”, termine di marketing che identifica lo studio, la pianificazione e la messa a terra di una serie azioni necessarie a raccontare la tua storia, la tua personalità e il tuo messaggio. Per certi versi si prendono cura del tuo business musicale.
 
Un manager davvero competente, non solo crede nelle capacità e nel talento dell’artista, ma:
 
  • Ha capacità di gestione del business, che comprendono la negoziazione, la stesura, la revisione e la gestione dei contratti con discografici e con gli altri player dell’industria
  • Deve saper curare la gestione finanziaria
  • È in grado di relazionarsi con gli altri per assumere i giusti esperti per questioni specifiche di business
  • È introdotto nell’ambiente discografico
  • Conosce i media e le dinamiche che li governano
  • Condivide la visione a lungo termine dell’artista
 
Capisci bene che amici, cugini e conoscenti non possono improvvisarsi manager (come accade nella stragrande maggioranza dei casi).
 
Appuntati queste caratteristiche e tienile bene a mente… Ti salveranno dal legarti con un (NON)manager incompetente.
 
E ricorda soprattutto una cosa: anche se il manager svolge la maggior parte del lavoro di contatto e contrattazione, ricordati che il business musicale è il tuo, e solo tu puoi decidere la direzione che prenderà. Il manager non è il tuo capo, è lì per remare con te verso la meta comune, il successo.

I distributori

Come suggerisce il termine stesso, i distributori si occupano della diffusione della tua musica.
 
Nella distribuzione fisica – prettamente in mano alle major – troviamo le grandi catene come Mediaworld, Unieuro e la fitta rete di negozi di dischi indipendenti che ancora resistono nonostante il declino delle vendite delle copie fisiche.
 
Nella distribuzione digitale, c’è l’imbarazzo della scelta. Spotify è uno dei canali più immediati per distribuire la propria musica: possiede infatti una pagina web dedicata all’upload dei brani e puoi personalizzare la tua Pagina Artista in tutto e per tutto, come abbiamo spiegato nel nostro articolo Spotify for Artists: la guida definitiva.
 
Per garantirti però la massima diffusione del tuo brano, e per aggirare accordi con società di distribuzione ed editori, puoi scegliere un servizio di aggregazione come DistroKid, CD Baby, TuneCore, o molti altri.
 
Non puoi però distribuire la tua musica solo online… La musica va vissuta… Va suonata. Ecco che entrano in scena…

Le agenzie di booking

L’agenzia di booking si occupa di organizzare l’attività live di un artista. Queste attività non si limitano solo ai concerti, ma comprendono anche showcase, reading, partecipazioni, e molto altro ancora.
 
Insieme all’artista (o al suo manager) stila il rider, un documento che raccoglie tutte le esigenze tecniche legate alla realizzazione del concerto (spazi sul palco, spie, luci, ecc.); prepara inoltre un tour book da consegnare all’artista o al suo manager, che contiene tutte le informazioni utili sul tour in corso: luoghi, orari, e così via.
 
Si occupa inoltre di tutti gli altri aspetti legati agli eventi (viaggi, hotel, necessità tecniche) e di quelli fiscali.

Gli uffici stampa

Gli uffici stampa hanno un ruolo fondamentale per la percezione dell’artista, grazie alla loro funzione di intermediari con i media. La giusta coordinazione tra tu artista – o il tuo social media manager o il tuo manager – e l’ufficio stampa è in grado di generare un passaparola massivo. 
 
Considera inoltre che, di base, un ufficio stampa ha un ruolo centrale soprattutto per la lista contatti. Possiedono infatti:
 
  • una rubrica telefonica ricca di contatti di valore
  • una mailing list aggiornata, attiva e attendibile
  • un sistema di invio di comunicati stampa professionale
  • una profonda conoscenza dei giornalisti e dei loro gusti
  • e soprattutto hanno saputo stringere nel tempo dei rapporti di fiducia reciproca con le figure principali della comunicazione musicale nazionale (radio e televisioni)
 
Esattamente come per il manager, anche un ufficio stampa non si può improvvisare. Se possiede solo contatti di siti web di appassionati, totalmente ininfluenti sul mercato, e se non ha una rubrica piena di persone incapaci di procurare date live e altri benefit… Il presunto ufficio stampa vale zero.
 
Abbiamo parlato degli uffici stampa anche in questo video.

Le radio

Nel nuovo panorama digitale, potrebbe sembrare che la radio non abbia più quel ruolo centrale che aveva fino a qualche tempo fa… Ed in effetti è così (almeno in parte).
 
Oggi il ruolo della radio è generalmente quello di celebrare il successo che un artista è già riuscito a ottenere attraverso le piattaforme di streaming e attraverso i social.
 
Non fraintendere, in radio non vengono solo trasmessi i fenomeni del web. Nel suo palinsesto continuano a far parte i grandi colossi, gli artisti affermati, e viene solo qualche volta dato spazio anche ad artisti apparentemente “sconosciuti”, a patto che questi abbiano un giusto “materasso di followers” al seguito.
 
Bada bene: questo bel “materasso di followers” deve essere popolato da persone reali. Streams, views e likes comprati o finti NON contano. Innanzitutto sono facilmente individuabili, in secondo luogo sono la via più veloce verso il fallimento, la vergogna e lo scandalo.
 
Esistono diversi tools per individuare i followers finti, primo fra tutti NJlitics. Inoltre Spotify mette a disposizione due chart in particolare che sono a prova di frode – senza contare che il riconoscimenti interno delle plays artificiali è sempre più avanzato… Chi continua a comprare streams avrà vita breve.
 
Puoi consultare tu stesso queste chart di Spotify che indicano il numero massimo assoluto di ascolti e il passaparola generato dagli artisti, visitando https://spotifycharts.com (ne abbiamo parlato anche nel nostro articolo dedicato alle Playlist di Spotifyhttps://musicxmarketing.it/come-entrare-nelle-playlist-di-spotify/).

In conclusione...

Queste sono le cose basilari da sapere per poter operare nel panorama musicale.
 
Dire di voler diventare un artista, lavorare con la musica e non conoscere l’industria musicale è come dire di voler aprire un ristorante, non conoscere NIENTE della ristorazione e non avere un cuoco in grado di cucinare… un fallimento pre-annunciato.
 
Ma se vuoi scoprire di più sul funzionamento dell’industria musicale, e se vuoi fare un balzo in avanti rispetto a tutti i tuoi artisti concorrenti… Allora non puoi permetterti di farti sfuggire la bibbia del marketing musicale.
 
È infatti disponibile il nostro libro a tiratura limitata Music X Secrets: i Pilastri del Marketing Musicale
 
Abbiamo racchiuso tutti i principi del marketing musicale in queste pagine, e abbiamo trattato un sacco di verità scomode anche sui player che abbiamo analizzato in questo articolo.
 
Ma non solo… Troverai una serie di strategie, spunti pratici, guide per ottimizzare le tue pagine social… Insomma, tutto quello che DEVI sapere per cominciare a fare sul serio con il tuo progetto musicale.
 
Il libro è disponibile a questo indirizzo → https://secrets.musicxmarketing.it/
 
Ti ricordo inoltre che sul Canale YouTube e sul Podcast pubblichiamo lezioni gratuite ogni settimana. Iscriviti per non perdere neanche una puntata.
 
Se non l’hai ancora fatto, ti invitiamo ad entrare in Music X Marketing Community: il Gruppo Facebook Privato ed Esclusivo in cui trovi già migliaia di artisti che stanno studiando e lavorando sodo per trasformare la loro passione in un business sostenibile.
 
Pubblichiamo nuovi contenuti ogni giorno. Non rimanere indietro. Iscriviti gratis a questo link → https://musicxmarketing.it/community
 
All’inizio di questo articolo ti avevamo inoltre promesso il link diretto al corso di marketing musicale più avanzato d’Italia. Eccoti servito: scopri la Music X Masterclasshttps://musicxmarketing.it/masterclass
 
A presto.
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